Proprio in questi giorni si sta svolgendo l’incontro decisivo sul futuro di internet, la “World Conference on International Telecommunications”, organizzata dall’Itu – International Telecommunication Union, agenzia delle Nazioni Unite, che riunisce gli esponenti di 193 Paesi in tutto il mondo. Il summit è stato indetto per negoziare una revisione dell’Itr – International Telecommunication Regulations treaty, adottato dai governi nel 1988. Il trattato Itr era infatti focalizzato sulle telecomunicazioni e non menzionava neppure internet, che all’epoca era agli albori. Si è resa quindi necessaria una revisione del trattato alla luce di uno scenario completamente rivoluzionato.
I membri dei 193 Stati invitati a partecipare al summit hanno mandato le loro proposte di revisione, che hanno costituito le basi per la negoziazione durante il Wcit.
Quel che dunque i governi decideranno a Dubai potrà quindi avere un impatto molto significativo sul futuro di internet.
L’incontro di Dubai è iniziato lo scorso lunedì 3 dicembre e, della durata di due settimane, si protrarrà fino al prossimo venerdì 14 dicembre.
Ad una settimana dall’inizio della conferenza mondiale sulle telecomunicazioni la fotografia che emerge è quella di un sostanziale stallo. Stand-by determinato dalla netta contrapposizione di due blocchi: da una parte, gli Usa in primis, ma anche alcuni Paesi europei, latino-americani e asiatici chiedono che la governance di internet venga lasciata fuori dai trattati internazionali, una sorta di “no man’s land”, con tutto quanto ne consegue in termini di mancate tutele e rischi per la privacy.
Dall’altra parte della barricata invece Cina, Russia e Arabia Saudita che spingono affinché il controllo governativo venga esteso anche ad internet.
Attendiamo con ansia la fine del summit e le decisioni che verranno assunte e certamente torneremo a scriverne su queste colonne.
( a cura della Redazione di Italiaudiovisiva – E. ) 12 dicembre 2012