Riproduciamo a seguito il commento che abbiamo postato sul sempre eccellente blog di Quintarelli:
“Caro Quintarelli, senza dubbio la questione delle “rassegne stampa” variamente messe a disposizione online gratuitamente, è delicata ed importante, però la segnalazione de “l’Espresso” temo finirà per determinare soltanto un meccanico rafforzamento delle logiche “walled garden” ed in generale “pay” (come Agom ha messo in atto tempestivamente, post-segnalazione/lamentazione!): il che, per un sostenitore del diritto d’autore e del copyright quale sono io, va bene, anzi benissimo. Mi stupisce che questa stretta… “repressiva” provenga però dalla stessa “fazione”, che, paradossalmente, su altre questioni, spesso teorizza allegramente l’uso “libero e bello” di contenuti audiovisivi di qualità… Due pesi e due misure?! La questione centrale è però altra: nel caso in ispecie, il ruolo di un “service” come Datastampa: qual è il rapporto tra questa società e gli editori di quotidiani periodici? essi beneficiano di un flusso di ricavi, dal servizio che Datastampa vende (ed a caro prezzo, peraltro) ad enti pubblici e società private ?! Io personalmente ed alcuni colleghi utilizziamo spesso queste rassegne stampa assai “free”, anche perché consentono una pre-selezione mirata per aree tematiche, ma tante volte ci siamo domandati quanto spendano, le Pubbliche Amministrazioni italiche, per acquistare da Datastampa il servizio. Qualcuno avrà mai effettuato una ricognizione in materia ?! E’ un bell’argomento, in materia di “nuovi” modelli di business, non credi ?! Buon lavoro e come sempre complimenti per la qualità dei tuoi commenti. Con stima, Angelo Zaccone Teodosi (a.zaccone@isicult.it) / www.isicult.it / www.italiaudiovisiva.it/blog “.
( a cura di Redazione Italiaudiovisiva – A. ) 23 marzo 2012