Lo scorso luglio è stata resa nota la proposta di Direttiva della Commissione Ue in materia di gestione collettiva dei diritti d’autore (documento COM(2012) 372 final).
Tale proposta è volta a semplificare il regime di gestione delle licenze e a stabilire le condizioni alle quali è possibile (ma anche necessario), per le società di gestione collettiva, assicurare ai titolari dei diritti la possibilità di diffondere i propri diritti musicali attraverso un sistema di licenze multi-territoriali online.
La proposta si basa sul principio di “libera circolazione” dei servizi all’interno dell’Unione e, da una parte, stabilisce i requisti che devono avere le società di gestione collettiva per poter emanare licenze multi-territoriali; dall’altra, prevede che, trascorso un periodo di transizione senza che provveda la società di gestione collettiva, i titolari dei diritti possano direttamente provvedere a concedere licenze multi-territoriali (direttamente o tramite un intermediario).
Nel complesso, la direttiva (fermo restando che si tratta ancora di una proposta) appare convincente, nell’intento di modernizzare la gestione dei diritti sulle opere musicali.
Non si può tuttavia fare a meno di notare come non vi sia un pari grado di avanzamento nelle proposte che riguardano la gestione collettiva dei diritti audiovisivi, il che favorisce l’appropriazione sulla base di regole contrattuali difficilmente contrastabili, da parte di realtà sovranazionali, nell’assenza di riferimenti certi sull’appartenenza e politiche moderne di licensing armonizzate a livello europeo ed internazionale.
( a cura della Redazione di Italiaudiovisiva – G.) 20 settembre 2012