L’11 luglio il Commissario Europeo per il Mercato Interno, Michel Barnier, ha dato notizia, durante una conferenza stampa, di una proposta di Direttiva, di cui è principale promotore, volta alla modernizzazione e ad una maggiore efficienza delle società di “collecting” in Europa. Barnier ha sostenuto “In Europa abbiamo bisogno di un mercato digitale unico, al servizio dei creatori, dei consumatori e dei fornitori di servizi. Il miglioramento del funzionamento delle società che assicurano la gestione collettiva dei diritti d’autore permetterebbe ai fornitori di servizi di realizzare più facilmente servizi accessibili oltre le frontiere, cosa che è nell’interesse dei consumatori europei e della diversità culturale”. Obiettivo principale dell’Ue è quindi quello di un “mercato unico” che faciliti l’acquisizione dei diritti da parte degli operatori che lavorano a livello comunitario. Si verrebbe quindi a creare una sorta di “licenza unica europea” per la gestione dei diritti.
La proposta ha due obiettivi complementari: promuovere una maggiore trasparenza e migliorare la “governance” delle società di gestione collettiva, introducendo obblighi di informazione più rigorosi e rafforzando il controllo delle loro attività da parte dei titolari di diritti e incoraggiare e agevolare la concessione di licenze di diritti d’autore multi-territoriali per l’impiego di opere musicali online nei paesi dell’Unione.
Il Commissario ha aggiunto: “i bisogni attuali sono differenti da quelli del passato e le società di collecting devono adattarsi al cambiamento. La domanda online cresce a ritmi incredibili, così come la rinnovata richiesta di governance e trasparenza. In passato i produttori di dischi compravano i diritti e poi vendevano prodotti; oggi se iTunes vuole mettere online un brano in tutta Europa, deve ottenere l’autorizzazione di ben 27 Paesi, senza menzionare i detentori di diritti. Questo complesso meccanismo è quello che noi vogliamo semplificare.”
Si ricorda che nel 2010 il mercato della musica digitale è cresciuto, in Europa, del 22 %, a fronte di un modesto + 4 % degli Stati Uniti.
La Europarlamentare francese del Ppe Marielle Gallo si è espressa a tutto favore della proposta, sostenendo che questa riforma porterà vantaggi soprattutto agli artisti e ai consumatori. Sulla base della nuova normativa infatti, gli autori e i detentori di diritti dovranno essere pagati entro 12 mesi. E le “collecting” che decideranno di concedere la licenze multi territoriali dovranno adeguarsi agli standard previsti dall’Ue.
In Italia, Enzo Mazza, Presidente di Scf (il consorzio che opera nella raccolta dei diritti musicali dei produttori discografici), ha dichiarato: “Importante passo in avanti nello sviluppo di un settore che rappresenta quasi il 25 % del mercato della musica in Italia. La Commissione ha stabilito regole di trasparenza e di governance nell’amministrazione dei diritti che sono fondamentali in un’era, quella digitale, dove i diritti si frammentano sempre di più ed è necessario che ogni titolare possa ricevere proventi sulla base delle effettive utilizzazioni”.
La Direttiva ha ricevuto il plauso anche della francese Sacem e della tedesca Gema. Si ricorda infine che la Direttiva proposta concorre al completamento di un mercato unico per la proprietà intellettuale e rientra infatti nella complessiva strategia della Commissione del 2011 sugli “ipr”.
( a cura della Redazione di Italiaudiovisiva – E. ) 23 luglio 2012