Con sentenza depositata il 2 febbraio 2012, il Consiglio di Stato ha posto fine ad un caso giudiziario, avviato nel 2009 dalla società Edizioni Master s.p.a., avverso l’apposizione del controverso “contrassegno Siae” sui supporti distribuiti in allegato alle riviste.
La vicenda affonda le sue origini nel 2001: la Presidenza del Consiglio dei Ministri, nell’adottare il proprio Decreto n. 331/2001 per discipinare la richiesta del contrassegno Siae per tali supporti (introdotta dalla legge n. 248/2000), ometteva la previa notifica del regolamento alla Commissione Europea. Per questa ragione, con sentenza dell’8 novembre 2007, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea dichiarava inapplicabile il Decreto, ai sensi della Direttiva del Parlamento e del Consiglio n. 98/34/CE.
A seguito della sentenza, la Edizioni Master richiedeva alla Siae ed alla Presidenza del Consiglio il rimborso dei contributi pagati per i contrassegni dal 2004 al 2008, ed iniziava a commercializzare supporti multimediali privi del contrassegno Siae.
Nel corso del 2008, la Presidenza del Consiglio dei Ministri elaborava un nuovo schema di regolamento per l’apposizione del contrassegno e, dopo alcuni passaggi di valutazione presso la Commissione Europea, adottava il nuovo regolamento, con Decreto n. 31/2009, stabilendo, tra l’altro, l’illegittimità della circolazione di supporti privi del contrassegno dal 2000 in poi.
Il Decreto n. 31/2009 veniva subito impugnato presso il Tar Lazio dalla Edizioni Master, che non era tuttavia riuscita ad ottenerne l’annullamento. Con la sentenza in commento, il Consiglio di Stato, pur cassando la pretesa sanatoria retroattiva dei pagamenti antecedenti il 2000 che la Presidenza aveva introdotto con il Decreto 31/2009, ha confermato la validità di tale regolamento, e quindi dell’obbligo di apporre il contrassegno Siae sui supporti multimediali di ogni tipo allegati alle riviste.
( a cura della Redazione di Italia Audiovisiva – G. ) 1° marzo 2012