Il Presidente della Fimi Industrie Musicali Italiane, Enzo Mazza, ci manifesta una serie di commenti su alcune questioni poste sul nostro blog, incluso il dubbio che avevamo evidenziato rispetto alla adesione della Federazione al Dag (vedi il nostro commento dell’11 novembre): “Fimi è e resta l’organizzazione forse più committed di tutte sul fronte della tutela dei diritti di ip. Da quando è iniziata la consultazione in tema di diritto d’autore da parte di Agcom, la nostra federazione, e il sottoscritto in particolare, sono sempre stati in prima linea, quando molte realtà del nostro mondo non avevano sinceramente le idee chiare. Proprio sul blocco dei siti esteri, proposta da Fimi per seguire quanto oggi fatto in tema di scommesse, ci siamo trovati su fronti opposti con Google. L’effetto dei blocchi nei casi promossi da Fimi in Italia, Pirate bay e BtJunkie, hanno confermato l’efficacia di tale approccio. Nuove azioni nei giorni scorsi hanno avuto un impatto notevole:
http://www.fimi.it/dett_comunicatifpm.php?id=49
Fimi ha tuttavia guidato molto spesso da sola la carretta e ancora di recente, a Bruxelles, sulla notifica di Agcom, è stata ancora Ifpi, con Mpa ad inviare osservazioni alla Commissione relative ai limiti del provvedimento in itinere. Noi riteniamo essenziale il decollo dell’offerta legittima che vede tra i nostri partner diverse imprese di tecnologia. Non si tratta di dire “quanto è bello internet”, ma di fare in modo che la rete si trasformi in quella opportunità di sviluppo dei contenuti digitali per tutta la filiera. YouTube, tanto per fare un esempio, è il secondo cliente dell’industria musicale dopo Itunes. A YouTube, la nostra federazione contro la pirateria fa rimuovere migliaia di contenuti illeciti ogni settimana, caricati da utenti in forma illecita, ma ciò non toglie che dall’altra parte le nostre etichette abbiano in YouTube un’importante fonte di monetizzazione. Così come sarà con Google Music, e così com’è oggi con Cubo Musica di Telecom, ecc. Questo non significa che allo stesso tempo non appoggiamo iniziative legislative che accrescano le responsabilità degli isp o degli intermediari perché riteniamo fondamentale che tutti remino nella stessa direzione e non si nascondano dietro una presunta “neutralità”.
http://www.fimi.it/dett_comunicatistampa.php?id=197
e anche
http://www.fimi.it/dett_comunicatifpm.php?id=45
La partecipazione al Dag di Fimi ha l’obiettivo di incrementare il mercato dei contenuti digitali, visto che i ritardi dello sviluppo in Italia stanno causando danni peggiori della pirateria. Come sai sono presidente del Comitato Ipr della Camera di Commercio Usa, che è tra i promotori del Dag, e pertanto le nostre istanze sono parte dell’iniziativa globale della Camera, che anche di recente ha scritto a Calabrò per spingere verso l’adozione del regolamento.
Non trovo pertanto nessuna incompatibilità nella strategia di Fimi, che:
a) da un lato, favorisce l’adozione di un sistema di risposta graduata contro la pirateria online (non solo p2p tradizionale che ormai è in calo ma soprattutto web streaming e hosting);
b) dall’altro, favorisce le politiche istituzionali che consentano la più ampia diffusione delle tecnologie per la distribuzione di contenuti digitali”.
Ringraziamo Mazza per la chiarezza e per la cortesia. Ci saranno certamente occasioni di ulteriori interazioni. Angelo Zaccone Teodosi (a.zaccone@isicult.it), 23 dicembre 2011